Non è mai troppo presto avvicinare i bambini all’arte e fargli conoscere pittori più o meno famosi e dipinti di varia natura. Le occasioni sono molteplici, durante tutto l’anno scolastico, ma una in particolare si è presentata, per le mie classi, per la Festa della donna, una giornata che ha una storia importante e che non bisogna mai banalizzare, perché l’attualità ci dice che le discriminazioni nei confronti delle donne non sono affatto finite.

Il percorso didattico, dunque, ha preso l’avvio dalla storia di una donna vera, forte di carattere, che non ha avuto bisogno del principe azzurro per salvarsi e per vincere le sue battaglie umane e sociali. Un’artista che ha riversato nei suoi dipinti la forza dei suoi sogni, la sua grande energia e la forte passione che l’hanno fatta diventare un’icona pop nel campo dell’arte: Frida Kalho.

La pittrice messicana, con la sua storia triste e coinvolgente, è entrata facilmente nell’immaginario collettivo dei bambini, per molti dei quali è rimasta “quella con le sopracciglia attaccate”.

I suoi autoritratti, i dipinti di giardini incantati, tra animali e figure fantastiche, hanno regalato ai bambini un’immagine suggestiva della sua terra, narrando anche i suoi amori, i suoi dolori, le sue lotte e le sue vittorie.

Durante i vari laboratori artistici che l’hanno vista protagonista, gli alunni hanno giocato con la sua stessa tavolozza di colori intensi, rendendo l’immagine di una Frida Kalho gioiosa e festante, non bella, ma vera.