La prima domanda che mi pongo, mentre progetto una nuova lezione è: “Cosa dovranno sapere e saper fare i miei alunni alla fine dell’attività?” Ciò a cui tendo sempre è che loro possano porsi in atteggiamento attivo di fronte alle informazioni, non come consumatori ma come ricercatori, abituandosi alla pratica riflessiva e dando un senso a ciò che fanno, senza trascurare le peculiarità della loro tenera età o pretendendo da loro l’impossibile.

Per conoscere le varie tipologie testuali che affronteremo in questo anno scolastico, dopo aver fatto un excursus generale,ho proposto loro una serie di testi diversi, invitandoli, attraverso delle procedure scritte,a una lettura approfondita e all’individuazione della tipologia di appartenenza. A ciò ha fatto seguito, una scheda di autocorrezione e l’autovalutazione, con i criteri già concordati all’inizio dell’anno. I bambini hanno così consapevolezza del loro lavoro, delle proprie capacità, di quello che si potrebbe migliorare, degli errori commessi e sono abbastanza obiettivi nella valutazione. Si passa dal “Sono stato valutato” (esterno a loro stessi e imposto dall’alto) al “Mi merito…” che li porta a diventare maggiormente responsabili della loro crescita educativa, riflessivi, autonomi, motivati ed efficienti.

Il titolo dato all’esperienza era “Testi…per tutti i gusti”. Pertanto, per rimanere in tema di metafore e dare anche un taglio ludico all’apprendimento, abbiamo preparato delle simpatiche fascette con l’immagine di un cappellino da cuoco. Tanti cuochi che hanno “gustato” le nuove scoperte e “assaporato” i nuovi “ingredienti” educativi. Divertimento da parte di tutti e apprendimento assicurato.