Quest’anno, nella nostra classe, abbiamo voluto dare alla festa di Halloween un taglio diverso da quello che di solito si usa dare per questa occasione: la lettura animata di un albo illustrato “La tela di Leo” (Barigazzi-Pappacena) è stato l’avvio di un percorso che ha avuto come obiettivo quello di far riflettere i bambini sull’importanza dell’amicizia.
La storia raccontava di Leo, un ragnetto che amava costruire delle ragnatele bizzarre e estroverse. La sua fantasia, però, si scontrava con il giudizio degli altri ragni che consideravano la sua creazione un vero pasticcio. Leo ha trovato il coraggio di essere se stesso grazie alla sua forza di volontà e al nuovo amico Aracno, un saggio ragnetto che viveva sotto un sasso, per strada, davanti alla grande casa del personaggio.
Dall’ascolto di questo racconto i bambini hanno capito che Leo, in fondo, rappresenta ogni essere umano con la sua diversità e la sua unicità da rispettare e da valorizzare. “La tela di Leo” è anche la storia di una nuova amicizia in cui ci si può rifugiare, ad esempio, quando si teme di essere stati allontanati da quelli che, fino a poco tempo prima, si fregiavano di essere amici.
Siamo andati avanti, poi, con il “Gioco della ragnatela dell’amicizia”: ogni volta che un bambino riceveva il filo della ragnatela, era l’occasione per rivolgere a un compagno o a una compagna un messaggio di amicizia. La ragnatela che si è venuta a creare ha rappresentato simbolicamente un modo per annodare affetti e relazioni, sentimenti ed emozioni, un filo che nel tempo legherà tutti e farà stare bene insieme.
A questo punto, l’estro creativo di Leo, è diventato anche l’estro creativo di ogni bambino: su una fotocopia strutturata che rappresentava il cerchio del gioco svolto precedentemente, hanno tracciato tante linee che univano i vari componenti del gioco, in una sorta di forte legame affettivo, e gli spazi tra i fili della ragnatela sono stati colorati, seguendo la propria creatività. Di seguito, hanno risposto ad alcune domande sull’amicizia, che sono diventati dei pensieri scritti.
L’effetto finale