Ho imparato ad apprezzare Camillo Bortolato e il suo metodo analogico nel corso di questi anni, pur applicandolo poco nella mia didattica. “E’ un metodo formativo innovativo che applica all’apprendimento la percezione a colpo d’occhio, attivando le capacità intuitive dei bambini. Utilizzando metafore e analogie, simmetrie e contrasto di simmetrie, i bambini scoprono e apprendono nuovi concetti, senza sforzo, con la stessa naturalezza con cui imparano a parlare, a giocare, ad usare le nuove tecnologie”. Dallo scorso anno, in prima classe, ho voluto seguire la proposta metodologica, estesa da poco anche alla lettura e alla scrittura. Ho acquistato l’alfabetiere murale e, fin dal primo giorno di scuola, ho presentato l’alfabeto tutto insieme, assieme ai digrammi e ai trigrammi che da gruppi di parola diventano icone, per essere più facilmente memorizzati, individuati e decodificati. I bambini hanno appreso “magicamente” tutto in pochi giorni e non immaginate la loro gioia nel constatare quanto gioioso e facile potesse essere apprendere a leggere. I più intraprendenti si sono anche avventurati a leggere da soli, da subito, il libro incluso nel Kit di prima classe “Le stagioni di Pitti”; per altri è stato fondamentale l’utilizzo delle strisce per scrivere correttamente le prime parole. Per questo anno scolastico, ho deciso di far acquistare il Kit per la seconda classe a tutti i bambini. Nel frattempo, seguendo anche le indicazioni condivise da un gruppo di studio, su una pagina dedicata al Metodo, su Facebook, mi sono preparata per l’avvio del nuovo anno scolastico. Il filo conduttore del libro di letture del secondo anno è la storia di una gatta nera di nome Luna.