Solo qualche anno fa pensavo al modello Flipped come l’ennesima novità didattica nel nostro campo, una delle tante “mode” che ciclicamente appaiono nel panorama scolastico. Volutamente, ne avevo preso le distanze, nella convinzione che anche questa “novità” avrebbe avuto un successo rapido, ma sarebbe stata abbandonata con la stessa velocità con cui si stava diffondendo. La formazione per l’insegnamento in una classe Senza Zaino mi ha fatto mettere da subito in discussione il modus operandi tradizionale e mi ha spronata a continuare a guardarmi intorno, al fine di trasformare la mia pratica di insegnamento, già lontana dalla tradizionale, e trovare ancora delle valide risposte educative per ognuna delle diverse abilità presenti nelle mie classi. Ed eccomi approdare al modello Flipped, nei confronti del quale sono ancora una neofita. Sono alle prime esperienze, ho ancora tantissimo da imparare, errori ne commetterò sicuramente, ma il cambiamento non mi preoccupa, mi piace e mi stimola a fare sempre meglio. Tornerò ancora a parlarne, magari quando sarò un po’ più esperta e avrò da raccontare esperienze didattiche, punti di forza e/o criticità emergenti.
Intanto, mi cimento: ho preparato una mini-presentazione su un argomento di grammatica che tratteremo la prossima settimana, con un programma (Powtoon) che ho usato (anche questo) per la prima volta. (Chi è già più avvezzo all’uso di Powtoon, si accorgerà degli errori commessi. Siate clementi!).
Ho “passato” la presentazione in anteprima ai bambini che sono naturalmente più timidi e più bisognosi di attenzione educativa. Ciò permetterà loro di prendere confidenza con l’argomento prima degli altri e di non sentirsi un passo indietro ai loro compagni, quando lo affronteremo in classe.