Mi sono presentata a scuola con un elenco di AGGETTIVI che avevo a disposizione e che riguardavano il cielo e il mare, l’ho posizionato davanti ai bambini seduti nell’agorà e, senza alcuna presentazione, ho aspettato che la loro curiosità innata li portasse a chiedersi cosa fossero quelle paroline e a giungere, per intuizione, a capire a cosa potessero essere abbinati. Hanno letto le “paroline”, le hanno lette ancora e, poi, con mia grande soddisfazione qualcuno ha detto: -Sono le “caratteristiche” del cielo e del mare!
Da lì a fargli capire che le “caratteristiche” in realtà sono le “qualità” dei nomi, chiamate in grammatica “aggettivi”, il passo è stato breve.
Dopodiché, ho consegnato delle fotocopie: una con un testo descrittivo bucato riferito a un gatto, un’altra con due titoli e una lista di aggettivi che, potenzialmente, potevano essere abbinati a un gatto bello nell’aspetto e a un gatto brutto. Hanno osservato tutto, letto più volte e, autonomamente, sono arrivati alla conclusione che io speravo.
Hanno cominciato a ritagliare il titolo adeguato, poi gli aggettivi giusti e, con questi, hanno completato il testo, solo posizionando i cartellini nello spazio lasciato appositamente vuoto. Hanno riportato il testo sul quaderno, dopodiché hanno “sgombrato” tutto e con lo stesso procedimento hanno prodotto il testo per l’altro gatto. Entusiasmo a mille! Obiettivo centrato!